Palazzo Magherini Graziani
Dal mezzo del colle il palazzo Magherini Graziani, splendido esempio di villa nobiliare tardo rinascimentale, domina la vasta e aperta valle del Tevere, quel paesaggio dolce, per buona parte pianeggiante, segnato da basse colline e occupato da campi coltivati frammisti a boschi, non lontano dall’antica villa in Tuscis di Plinio il giovane. Fu Carlo Graziani, esponente della famiglia tifernate di origine toscana, ad affidare la costruzione, su fortificazione medievale (qualche studioso ritiene possibile anche la preesistenza di un fortilizio romano), della villa di Celalba vicino a San Giustino, all’architetto Antonio
Cantagallina di Sansepolcro, discepolo del Vasari, e del Bruni di Roma.
È la torre altana con i suoi 17 metri a dominare sul complesso architettonico a pianta quadrangolare su tre piani. Elegante la loggia centrale della facciata principale che si sviluppa dal secondo fino al terzo livello con le sue tre arcate sorrette da esili colonne secondo uno stile che richiama, forse anche consapevolmente, quella vasariana del poco distante Castello Bufalini a San Giustino. La facciata è poi scandita da una serie di lesene e cornici. Il piano terra è decorato ad archi murati al cui centro si aprono finestre e nicchie ovali evocando la regolarità di un portico. Dall’ingresso laterale del palazzo si accede alla galleria carraia, voltata a botte, che attraversa per intero il corpo dell’edificio. Al centro della galleria, lungo l’asse principale del complesso, si aprono l’atrio a piano terra e la loggia col salone di rappresentanza, al primo piano. A sinistra il complesso è completato dalla casa colonica e a destra dalla
cappella a navata centrale dedicata alla Madonna di Loreto. La riserva, cinta da un perimetro pentagonale interamente murato, presenta, lungo l’asse
centrale della villa, il rifacimento del giardino all’italiana con fontana centrale e siepi in bosso, sul fronte, e l’esedra su cui si appoggiavano le scalinate d’accesso al parco dilecci affiancato dall’oliveto e dal frutteto di nuovo impianto a memoria degli originari sul retro. Il viale d’ingresso è decentrato lungo il fianco destro del giardino e termina nella corte davanti alla cappella.
La villa è di proprietà comunale. La casa colonica è sede di una vera e propria foresteria con locali atti ad ospitare attività socio-culturali ed è diventata la base operativa per la Sovrintendenza Archeologica dell’Umbria e delle Università di Perugia e di Alicante (Spagna) per le campagne di scavo della villa di Plinio il Giovane. Nella villa è sistemata l’esposizione ed il magazzino dei reperti provenienti dagli scavi.
Per visitare il Palazzo:
Segreteria del Sindaco
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