Villa Cappelletti
Sull'importante Colle Plinio è stata costruita villa Cappelletti, un edificio neoclassico del XVII secolo, circondata da un ampio giardino. La villa è posizionata sulla sommità di colle Plinio, a circa un chilometro dal piccolo centro di Lama, località del vicino comune di San Giustino, a brevissima distanza dalla Toscana.
Proprio questa vicinanza ha determinato nel territorio dell’Alto Tevere, più che in altre zone dell’Umbria, l’influsso della Toscana per quello che riguarda le linee architettoniche delle ville del periodo rinascimentale. Infatti in queste costruzioni si ritrovano elementi comuni, quali il viale di cipressi, il parco, il laghetto, i giochi d’acqua, creati per distinguersi dalle più semplici case coloniche.
L’edificio è conformato in modo articolato, anche se sono ancora individuabili le due fasi di realizzazione che ne hanno determinato la forma. La zona sul retro è certamente la più antica ed è realizzata in pietra, mentre l’ampliamento del 1905 è individuato nell’attuale porzione di fabbricato in mattoni a faccia-vista. La villa si sviluppa su tre piani scanditi da una intelaiatura di lesene e marcapiani che avvolge il volume principale, all’interno della quale si aprono le finestre del secondo piano, i balconi del primo piano e gli ingressi al piano terra, dove sono organizzate le scuderie. Sul prospetto principale si trovano quattro nicchie disposte simmetricamente al piano terra e al primo, che avrebbero dovuto accogliere statue rappresentanti le quattro stagioni. Sul fronte posteriore si trova una scala a doppia rampa di collegamento con il giardino. All’interno dell’edificio, si conserva uno stemma dei primi proprietari, Bourbon del Monte, raffigurante un giglio sbarrato, a testimoniare un ramo illegittimo. Lo spazio esterno è sistemato parte a giardino e parte a bosco. Il giardino originario era stato impiantato seguendo un progetto ispirato a quello di villa d’Este, ma nella seconda metà del XX secolo, furono apportate delle modifiche che, tra gli altri interventi, previdero l’eliminazione del giardino all’italiana prospiciente la villa, per poterne creare uno con prato all’inglese. Nel rimanente spazio destinato a giardino, sono stati collocati svariati elementi artistici e tre fontane in grado di attivare giochi d’acqua molto suggestivi.
L’ampio parco, ricco di vegetazione, conserva esemplari di alberi notevoli, tra cui alcuni cedri del Libano ed un piacevole boschetto di bambù. Nel vasto spazio sono stati creati tre laghetti artificiali deviando il corso dei torrenti Lama e Montone, e il più grande di questi, circa 42.000 mq, viene tutt’ora utilizzato per l’irrigazione. I due laghetti minori, nei quali sono possibili giochi d’acqua, sono utilizzati per alimentare una centrale idroelettrica della villa, istallata dal nonno e dal padre dell’attuale proprietario quando nei dintorni ancora si usavano i lumi ad olio.
Nello spazio di pertinenza della villa sono dislocati gli edifici di servizio, quali la limonaia, la serra, il garage e la rimessa per gli attrezzi.
L’ingresso avviene attraverso un cancello di ferro, posto tra due pilastri in pietra, che si apre lateralmente alla villa, lungo il muro di recinzione alto circa tre metri e decorato da archetti.
I dati più antichi circa l’esistenza della villa risalgono al Catasto Gregoriano, 1835, dove è ben riconoscibile sia la villa nella volumetria di allora che il giardino annesso.
La proprietà è stata dei Bourbon del Monte sino alla metà dell’Ottocento, quando ne divenne proprietario Benedetto Cappelletti, avendo sposato una Bourbon del Monte. Gli attuali proprietari, marchesi Cappelletti, utilizzano la villa come abitazione temporanea, essendo residenti a Roma, e le attività agricole sono curate dal fattore che abita in una casa esterna alla villa.